LIGURIO – Che dice?
MESSER NICIA – Bene, molto bene!!
LIGURIO – Se volete parlare in questo modo che non capisco, me ne vado subito.
CALLIMACO – Posso servirLa?
MESSER NICIA – Che dire… Voglio parlare di due cose che un altro uomo vorrebbe evitare. Queste cose sono le preoccupazioni per me stesso ed anche per gli altri. Il problema è che non ho figli, e vorrei averne, e, perciò sono venuto da Lei.
CALLIMACO – Per me è sempre stato un piacere fare qualcosa di buono a Lei e per tutti gli uomini virtuosi e da bene come Lei. Per tanti anni mi sono impegnato a Parigi solamente per imparare come posso servire alle persone come Lei, messere.
MESSER NICIA – Gran mercé[30]; e, quando Lei avrà bisogno dell’arte mia, io La servirei volentieri. Ma torniamo ad rem nostram[31]. Ha pensato di qualche bagno dove potrei andare con mia moglie? Non so se Ligurio Le ha detto quello che doveva dire.
CALLIMACO – Me l’ha detto. Ma per esaurire il Suo desiderio, è necessario sapere la ragione della sterilità di Sua moglie, perché ci possono essere ragioni diversi: nam cause sterilitatis sunt: aut in semine, aut in matrice, aut in instrumentis seminariis, aut in virga, aut in causa extrinseca[32].
MESSER NICIA – Questo è il più degno uomo che ho mai visto!
CALLIMACO – Inoltre questa sterilità potrebbe essere causata da Lei, per impotenza; in questo caso non c’è nessun rimedio.
MESSER NICIA – Impotente io? Oh! Lei mi fa ridere! Io non credo che in tutta la Firenze non c’è un uomo più in forze di me.
CALLIMACO – Allora per certo ci troveremo qualche rimedio.
MESSER NICIA – Non c’è altro rimedio che bagni? Perché io non vorrei quel disagio, e mia moglie non vorrebbe partire da Firenze.
LIGURIO – Sì, ci sarà! Voglio rispondere io: Callimaco è tanto rispettoso, che è eccessivo. Non mi hai detto di certe pozioni che indubbiamente fanno ingravidare?
CALLIMACO – Sì, l’ho fatto; ma non voglio avere a che fare con le persone che non conosco, perché non vorrei essere guardato come un ciarlatano.
MESSER NICIA – Non dubiti di me perché vedo che Lei è un medico di ottima qualifica. Sono talmente impressionato che sono pronto a fare ogni cosa e a credere ogni Sua parola.
LIGURIO – E allora Lei, dottore, per prima deve portarci l’urina di Sua moglie per esaminarla.
CALLIMACO – Senza dubbio, non si può farne a meno[33].
LIGURIO – La aspetteremo qui.
CALLIMACO – E Lei, messere, ci pensa e se decide di ritornare, ragioniamo insieme su che cosa possiamo fare.
MESSER NICIA – Come, se decido? Io tornerò qui in un istante, che ho più fiducia in Lei che gli ungheresi nelle spade.
Messer Nicia
MESSER NICIA – Questo signore Callimaco è un gran valente uomo. Il re di Francia deve apprezzarlo molto. E per questa ragione lui deve stare volentieri in Francia. E fa molto bene: in questa città ci sono solo incapaci e non si apprezza nessuna virtù. Se questo bravo medico stesse qua, non ci sarebbe uomo che potrebbe guardarlo dritto negli occhi.[34] Io ne so ragionare, l’ho provato sulla mia pelle. Io che ho imparato il latino e le leggi con il sudore della fronte! Eppure non faccio un soldo con la mia professione. Ed è così: chi non ha la proprietà, non trova nessuno che gli dia retta[35]. Ma non vorrei anch’io aver qualcosa che non va che mi metterà in difficoltà.
Messer Nicia, uscendo da casa
MESSER NICIA (a Lucrezia) – Io ho sempre fatto a modo tuo: adesso tu devi fare come dico io! Se io sapessi di non avere figli con te[36], io avrei preso piuttosto per moglie una contadina invece di te! (