“Quante cose che sai, zio! Adesso però basta con la teoria: passiamo alla pratica”.
Salvatore fa spazio a Ciro davanti al tavolo di lavoro. Il ragazzo misura le giuste quantità di ingredienti da utilizzare e le versa all’interno della gelatiera, un macchinario dotato di spatole che mescolano lentamente ma con forza.
“Ben fatto” dice Salvatore, “Questa è la base di tutti i gusti di gelato. Più tardi dividiamo l’impasto in diverse ciotole e aggiungiamo gli ingredienti che danno il sapore: nocciole, cacao, pistacchi, frutta fresca…”
Ciro si lava le mani e torna al tavolo di lavoro. La pasticceria e la gelateria sono arti che richiedono tempo: mentre la gelatiera mescola gli ingredienti, loro possono preparare qualche altro dolce. “Che cosa facciamo adesso?”
“Adesso prepariamo le cialde per i coni: prendi olio di semi, zucchero, farina e albumi d’uovo”.
Zio e nipote preparano le cialde e le cuociono sull’apposita piastra, poi le lasciano raffreddare sul bancone. Salvatore fa un salto nel magazzino sul retro a prendere coppette e cucchiaini mentre Ciro monta la panna per i gelati. Dopodiché si concedono cinque minuti di pausa e poi tornano al lavoro.
“Oggi è domenica e molte famiglie pranzano insieme. In queste occasioni tendono a preferire paste classiche oppure torte tradizionali”, spiega Salvatore, “Qui a Napoli le più gettonate sono la torta caprese, la pastiera e la cassata napoletana. Le paste più richieste invece sono le sfogliatelle e i babà”.
“Aspetta, vediamo se mi ricordo gli ingredienti principali di ogni dolce” dice Ciro. “Dunque: la torta caprese contiene cioccolato e mandorle tritate. La pastiera si prepara soprattutto a Pasqua e le sua particolarità sono il grano cotto e l’acqua di fiori d’arancio. La cassata napoletana è una torta di pan di spagna ripiena di ricotta e canditi. Giusto?”
“Sì, tutto giusto. E le paste?”
“Le sfogliatelle sono di due tipi: ricce, che si preparano con la pasta sfoglia, e frolle, che si preparano con la pasta frolla. I babà esistono in diverse varianti, ma la più famosa è quella che prevede l’aggiunta di rum.”
“Bravissimo!” esclama Salvatore, “Sui dolci napoletani sei proprio ferrato. Ma quanto ne sai di quelli del resto dell’Italia?”
Ciro scrolla le spalle. “Conosco solo la pasta di mandorle, la cassata siciliana, i cannoli, i maritozzi con la panna e il tiramisù. Però non so da dove vengono.”
“I dolcetti a base di pasta di mandorle sono soprattutto pugliesi. La cassata siciliana viene ovviamente dalla Sicilia, come i cannoli ripieni di ricotta. I maritozzi con la panna sono originari di Roma e il tiramisù del nord Italia.”
“Quindi che cosa prepariamo oggi?”
Salvatore riflette per qualche secondo e poi dice: “Possiamo fare delle piccole porzioni di tiramisù. Ci servono tuorli d’uovo, zucchero, cacao, caffè, mascarpone e biscotti savoiardi.”
Ciro apre il frigo e la dispensa ed estrae tutto l’occorrente. “Il tiramisù lo so fare bene!”
“Allora lo prepari tu. Io preparo l’impasto per un paio di crostate alla marmellata.”
Per quasi un’ora in cucina regna il silenzio: zio e nipote si rivolgono la parola solo per dirsi “Mi passi lo zucchero?” oppure “Pesa 400 grammi di farina, per favore” o anche “Che ore sono?”. Il laboratorio si riempie di odori deliziosi e i due pasticceri ne approfittano per assaggiare le loro creazioni.
Salvatore inforna le crostate, le torte e le paste; Ciro sistema i tiramisù e i gelati negli scomparti del frigorifero.
“Adesso prepariamo dei biscotti” dice Salvatore, “Sono i dolci preferiti dei bambini, soprattutto perché molte varietà sono a base di cioccolato e vaniglia, sapori molto dolci che piacciono ai più piccoli. L’impasto di base è semplice: uova, farina, zucchero, latte e burro. Sono gli aromi e la glassa a fare la differenza.”